Martedì, 19 Marzo 2024

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Scuole e istruzione

Istruzione e istituzioni scolastiche sistine

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Nel corso della sua vita straordinaria, Sisto V dedicò grande spazio e particolare attenzione e lungimiranza all'istruzione e alla crescita culturale dei giovani della sua terra. 
Sicuramente memore e pienamente cosciente delle difficoltà di accesso agli studi da parte dei giovani meno abbienti della sua terra Picena, nel 1578, da cardinale, donò 1300 scudi alla comunità di Montalto per pagare un maestro e per il mantenimento di cinque sue case donate, gratuitamente, alla scuola di grammatica, retorica e greco e a dare opitalità a cinque studenti dei paesi circonvicini: Porchia, Patrignone e Montedinove.

La Comunità montaltese nell'Assemblea generale del 1 dicembre dello stesso anno 1578, accettò con gratitudine il generoso dono del suo illustre concittadino e la scuola donata dal Cardinal Montalto  durò ininterrottamente fino al 1801, quando si pose fine a tale istituzione in seguito alla invasione francese. Di quelle case, oggi, è difficile stabilire l'esatta ubicazione.

Noi però ipotizziamo che alcune di esse fossero nelle immediate adiacenze e pertinenze del Castello della Rocca e ciò a seguito degli importanti acquisti effettuati dal cardinale in quel periodo a Montalto e a Roma. Ciò grazie alle maggiori entrate derivategli dal cosidetto piatto dei cardinali poveri concessogli da papa Pio V e soprattutto dalla cospicua disponibilità di danaro derivante dall'eredità ottenuta a Napoli quand'era rettore nel convento di San Lorenzo Maggiore 2.

Il 21 luglio 1576 donna Camilla Peretti, infatti, sorella del Cardinal Montalto, acquista "quattro case nella zona da basso vicino alla chiesa di San Pietro" per farne una degna residenza cardinalizia. Insieme a queste proprietà contemporaneamente ne acquista altre che l' 11 ottobre 1578 verranno donate alla comunità di Montalto per adibirle a scuola. Come primo acconto spedisce da Roma al suo agente in Montalto, il sig. Giacomo Ottavi, la somma di 600 fiorini. Le abitazioni sono presumibilmente di epoca quattrocentesca.

Successivamente all'acquisto, seguono i lavori per la realizzazione di un unico palazzo, nuova abitazione della famiglia Peretti, che resta tale fino alla morte di Sisto V. 
Analogamente a quanto fece per Montalto, appena cinquantadue giorni dopo la sua elezione a Sommo Pontefice (21 aprile 1585), Sisto V volle beneficiare anche la Comunità di Grottammare di 1000 scudi per l'istituzione della  scuola di grammatica, retorica e greco (12 giugno 1885).2

A differenza di Montalto, però, la Comunità di Grottammare  non appofittò di tale provvidenza per le clausole imposte e ampliate il 12 agosto 1585  da Sua Santità Papa Sisto V,  le quali clausole - pressoché simili a quelle imposte per la scuola di Montalto -  furono ritenute troppo impegnative per l'investimento del denaro in censi e per la nomina del maestro; questa scuola quindi non aprì mai.3

Il rifiuto della scuola da parte della Comunità di Grottammare, segnò la perdita d'interesse da parte del Papa Sisto V verso la cittadina e - a nostro avviso - anche  un certo risentimento per l'insicurezza e l'ingratitudine dimostrata verso  il Cardinal Montalto che proprio in  quei giorni saliva sul soglio di Pietro.  

Il disegno del grande Pontefice Piceno  per l'istruzione dei giovani della sua terra era ben più vasto e lungimirante e le scuole di Montalto e Grottammare ne furono, pur nella diversità dei risultati, solo l'embrione.
Il progetto complessivo,infatti,  era quello di preparare una classe dirigente Picena  colta, cristiana e capace di amministrare al meglio la sua terra e la sua gente. 

La fondazione del Collegio Montalto di Bologna che segue da lì a poco (1586-88) con posti riservati ai giovani del Piceno, ne è la riprova. Anche per quanto riguarda il risentimento di Sisto V di cui abbiamo accennato, si ha un primo segnale del rogressivo e inarrestabile disinteresse versa la cittadina sull'Adriatico. Ai giovani grottammaresi infatti riservò solo 2 posti presso il Collegio di Bologna a fronte deglio otto posti riservati a Montalto sua patria carissima. 

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1 Cfr. Vincenzo Catani, La Chiesa Truentina, A. Documenti, Alda Tecnografica, Grottammare 1996, p. 39

2 In quel periodo, infatti, fra Felice conosce l'avvocato Giovanni Caponelli e la moglie Prudenzia Fava la quale lascia il suo confessore che era un Padre della chiesa del Carmine preferendo il Montalto. 
Rapporti di stima e di amicizia avevano legato la famiglia dell'avvocato e fra Felice, tanto che quando questi parte da Napoli lo accompagnarono in carrozza per un'intera giornata. Un rapporto epistolario viene intrattenuto per più di un anno, interrompendosi con la morte dell'avvocato.
In seguito, morta anche la moglie senza aver lasciato discendenza diretta, Sisto fa fare delle ricerche sulle famiglie di origine trovando per i Caponelli un notaio povero con famiglia numerosa cugino dell'avvocato morto e per i Fava, un nipote della signora Prudenzia, un soldato che militava in una Compagnia Napoletana sotto Alessandro Farnese in Fiandra. 
Al Notaio Caponelli e ai suoi eredi, Sisto fa comprare una dimora, dotandoli di 3000 scudi che sarebbero serviti per sistemare le tre figliuole in matrimonio o in convento, oltre 500 scudi in contanti. Raccomanda il notaio ad alcuni regii ministri che ne favoriranno la carriera nel tribunale della Vicaria, mentre i due figli maschi li fa andare a Roma e di qui a studiare a Bologna. Uno di questi muore quasi subito, l'altro lo troviamo Nunzio a Malta al tempo di Paolo V. Per il Fava, dopo averlo nominato Colonnello di Fanteria a Roma, gli procura un matrimonio molto vantaggioso a Napoli dove andrà ad abitare, morto Sisto, perso il grado per un duello.

3 Cfr.  www.beniculturali.marche.it
G. Bernardino Mascaretti, Su di un'antico monumento che ricorda l'a­more dell' immortale Sisto V pel suo luogo natale,Ripatransone, Tip. Jaffei, 1859. Cfr. Grottammare, percorsi della memoria, a cura di V. Rivosecchi, p. 79; in: Vincenzo Catani, La Chiesa Truentina, op. cit.  p. 66 - 69.

Atto notarile con cui il Card. Felice Peretti fonda la scuola a Montalto

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casa peretti sacconiNel 1578 il Cardinale Peretti possedeva a Montalto diverse case comprate negli anni precedenti. In due rate (di cui la prima ammontava a 600 fiorini) il Cardinale estinse il debito e le fece restaurare in nove anni (evidentemente il Peretti non aveva mezzi adeguati per realizzare tutti i suoi progetti). In questo stesso anno, con un atto notarile steso a Roma presso il notaio Tarquinio Cavallucci, donò a Montalto 1000 scudi per pagare un maestro, cinque case per la scuola e le abitazioni degli scolari e 300 scudi come dote per il mantenimento delle case stesse. Tale scuola aveva il compito di fornire istruzione gratuita a tutti i ragazzi di Montalto e a cinque ragazzi dei tre paesi confinanti: Porchia, Patrignone e Montedinove. La scuola insegnava grammatica, retorica e greco, così che gli alunni potevano successivamente iscriversi alle maggiori scuole di filosofia, medicina e legge, senza bisogno di frequentare altre scuole.

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Istituzione della Scuola Pubblica a Grottammare

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Come fece per Montalto quando ancora era cardinale, anche per Grottammare, una volta papa, Sisto V volle provvedere con una scuola alla educazione culturale del suo luogo di nascita. L'atto notarile, redatto a Roma dal notaio Tarquinio Cavallucci (o Caballuzio) è del 12 giugno 1885 e ricalca in pieno quello con cui si era istituita la scuola a Montalto: mille scudi per pagare un mae­stro che facesse scuola di grammatica, retorica e greco, cosicché gli alunni potessero accedere direttamente agli studi maggiori di filosofia, medicina o legge senza passare per altre scuole umani­stiche. All' istrumento notarile si aggiunsero, tre mesi più tardi, il 12 agosto 1585, alcune clausole circa l'investimento del denaro in censi e circa la nomina del maestro.

 

Purtroppo tale scuola non vide mai la luce: le clausole furono considerate dai beneficiati troppo rigide e diffìcili da sopportare.

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CONSTITVTIONES COLLEGIO MONTISALTI IN CIVITATE BONONIAE - MDXCII

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Biblioteca Angelica 206CONSTITVTIONES
AVCTORITATE
S D N  SIXTI PAPAE QVINTI
CONFIRMATAE
COLLEGIO MONTISALTI IN CIVITATE BONONIAE
ab eo erecto præscriptæ.
PAVL. I. AD CORINTH. III.
Secundum gratiam Dei quæ data est mihi, ut sapiens Architectus
fundamentum posuit: alius autem superædificat, unusquisque
autem videat quo modo superædificet.
B O N O N I AE
Ex Officina Victorij Benacij, M. D. X C I I .
SVPERIORVM PERMISSV.

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