PROSPER PERICTI JACOBI ANTONI COLE
PROSPER PERICTI JACOBI ANTONI COLE (Grottammare, ? - † ante sett. 1561) (dal catasto di Montalto del 1556)
Nell’ottobre del 1554 M° Felice e la madre Marianna acquistarono una proprietà in località Cimirano con vignata, alberata, con una casa” da Santone di Nicolò di Mignuccio per 350 fiorini, 170 vennero pagati da M° Felice e 180 vennero versati dal figlio di Santone, Battista Mignucci, marito di Camilla, debitore nei confronti di fra Felice di una somma simile. Il 4 maggio del 1555 Il M° Felice acquista un’ulteriore possessione di 33 stari (lavorativa, arborata, vignata, con casa) sempre da Santone Mignucci in contrada Cimirano per 300 fiorini, pagati al momento stesso dell’acquisto (notaio Baldassarre Giovannini). Il 25 maggio acquista ancora due appezzamenti in contrada La Valle e Cimirano da Cristoforo e Nicolò, figli di Girolamo di Mignuccio, fratello di Santone, per 300 fiorini.
1555 “ [M° Felice ] rilascia tutti i beni paterni a suo fratello Prospero perché presto dovrà sposarsi ” (G. Parisciani, Sisto V e la sua Montalto).
1557 Nel Libro dell’Introito ed Esito del Comune di Montalto compaiono Prospero, la sorella Camilla e la loro madre quali assegnatari della distribuzione del pane, che veniva dato alle persone povere con l’obbligo di restituzione in un secondo tempo e con la garanzia solidale. Prospero prende del pane con Cicco di Brecca che gli fa da garante.
1558, 14 sett. Prospero ottiene una prima quietanza dall’acquisto di una casa in paese (Montalto) con cisterna. La venditrice era Marchisiana, figlia del fu Ser Fabiano e moglie del fu Filippo di Tonica. Una seconda quietanza è del 10 gennaio 1559, per un importo complessivo di 245 fiorini.
1558, 3 ott. Prospero affitta per sei anni la “possessione” di Cimirano a Marcone di Giovanni di Nicola Mignucci.
1559, 2 luglio. Prospero sposa Gerolama di Tullio Mignucci (istrumento di matrimonio redatto dal notaio Nicola Mazzocchi). Gerolama, figlia di un nipote di Santone Mignucci, portava in dote una casa e la promessa di 60 fiorini. La loro abitazione fu quella acquistata da Prospero nel settembre del 1558. “Prospero e Girolama divennero genitori di un figliolo, che nelle fasce cangiò la culla felicemente col cielo, il padre ancora quasi nel 1560 terminò i suoi giorni”. (C. Tempesti Libro I, XV capoverso)
1559, 31 luglio. Prospero vende un orto in contrada San Rocco a Antonio di Cordiale per due fiorini e ventotto bolognini (notaio Giacomo Ottavi)
1559, 17 sett. Prospero insieme al fratello M° Felice sono presenti, quali parenti e tutori di Donna Fiora Costantini, (figlia dei defunti Piacentina e Costantini Santone) al suo matrimonio con Giovanni di Mecozzo di Alessandro. Il matrimonio si svolge nella casa di Prospero. In dote Flora avrà dai cugini (Prospero e Felice) 130 fiorini, una vigna in contrada la Fonte e una casa in Montalto. (Atto del notaio Baldassarre Giovannini, la cui relazione è a pag. XIII/XIV nota 41 del “Sisto V e Montalto da documenti inediti” di F. Pistolesi).
1559 sett. Il rapido allontanamento dell’inquisitore Fra Felice da Venezia e l’impellenza di ritornare a Roma lo portano a chiedere un prestito a Prospero pari alla dote di Girolma (che ora si scopre essere di 162 fiorini) e a vendere (d’urgenza) al fratello l’intera possessione di Cimirano per 400 fiorini. Prospero alla somma precedentemente anticipata (162 fiorini) aggiunge gli altri 238. Visto che la proprietà era stata acquistata per 680 fiorini, la differenza veniva considerata una donazione inter vivos. Presenti il Padre guardiano del Convento di San Francesco di Montalto, fra Ventura Benedetti e i due sindaci e procuratori del Convento, Piergiorgio ser Andrea e Baldassarre Giovannini, detto guastafeste, con la presenza di fra Salvatore Ricci. La vendita avviene nella casa di Prospero.
1559 Il 3 ottobre Prospero dà la conduzione della possessione di Cimmirano per sei anni a Marcone di Giovanni di Nicolò di Mignuccio, fratello di Tullio.
1560, 30 sett. Viene citato Prospero in un documento del notaio Giacomo di Piergentile Ottavi circa la vendita voluta da Donna Camilla di una casa, con il consenso di Fra Salvatore ed altri parenti. La vendita avviene dinanzi la casa di Prospero alla presenza del Podestà di Montalto, Giulio Rampiconi di Montelparo.
1561 ante settembre. Prospero muore e la vedova si risposerà con Andrea di Pasqua, il contratto matrimoniale è del 10 gennaio 1563 e prevede una dote di cento fiorini, di cui 40 verrebbero pagati dal M° Felice legato alla famiglia Mignucci dal doppio legame di parentela: tramite Battista (defunto marito di Camilla) e Girolama (vedova di Prospero). Nell’eventualità che fra Felice non pagasse l’importo il padre di Girolama si sarebbe accollato l’onere dell’intera dote (notaio G. Sclara).
1565, 15 set. Andrea di Pasqua, di Montalto, ha dichiarato… aver ricevuto da Tullio Mignucci… per dote di Donna Girolama, sua moglie, fiorini 100 (Notaio Nicola Mazzocchi). Non si cita fra Felice e non penso che sia sottinteso in quei puntini sospensivi).
BIBLIOGRAFIA
Parisciani G., Sisto V e la sua Montalto, 1986.
Tempesti C., Storia della vita...di Sisto V...1754.
Pistolesi F., Sisto V e Montalto, 1921.