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Vittime dell'inquisizione

1586, 5 gennaio. La costituzione di Sisto V, relativa all’attività degli astrologi ,degli indovini e dei fattucchieri, fa si che l’inquisizione avochi a se il giudicare queste categorie

1586 aprile. Viene ristabilita la festa dell’inquisitore San Pietro martire, ucciso nell’esercizio del suo ministero (13-pag. 144)

1586, 9 agosto. Un Avviso rende noto che il Pontefice aveva fatto ampliare il palazzo dell’Inquisizione romana con la costruzione di un nuovo carcere.

- A Napoli, Sisto ottiene che nei processi per eresia fosse presente un commissario dell’Inquisizione romana.

1587, 13 agosto. Viene emanato un ordine pontificio a tutti i vescovi e inquisitori che in seguito ad un giudizio ordinario o di un inquisitore in materia di fede, l’appello fosse ammesso solo alla Santa Sede.

1588 Viene istituito ubn tribunale dell’Inquisizione anche ad Aosta.

Relativamente pochi furono i condannati a morte dall’Inquisizione:

-Pietro Benato, arso vivo per eresia. 26 aprile 1585

- Pomponio Rustici, Gaspare  o Runchi, Antonio Nantrò, Fra Giovanni Bellinello negromante,  impiccati e bruciati per eresia il 5 agosto 1587. Dopo un grande processo nel corso del quale dodici degli accusati avevano ritrattato le loro opinioni ed erano stati condannati a pene meno severe. (il De Feo a pag 145 parla del portoghese  Gaspare Eliseo e di un prete di Montecchio giustiziati per eresia, di un prete dell’Aquila per violazione del segreto confessionale e per aver celebrato Messe senza essere consacrato, un francescano perché con Bolle false s’era spacciato per patriarca di Gerusalemme).

Viene emessa sentenza di morte contro il genovese Orazio Pallavicini, che si trovava in Inghilterra , per aver favorito l’eresia.

Il francescano Cristoforo Cheffontaines che disputava sulla transustazione nella Santa Messa, viene portato a Roma dai Paesi Bassi, ma per meriti precedenti gli viene riservato un trattamento più mite.

-Vittorio, conte di Saluzzo, giustiziato per eresia. 9 dicembre 1589

-Valerio Marliano, eretico impiccato e bruciato. 16 febbraio 1590

-Don Domenico Bravo, decapitato per eresia. 30 marzo 1590

-Fra Lorenzo dell'Aglio, impiccato e bruciato. 13 aprile 1590.

Il Von Pastor  parla di un frate carmelitano, che fu condannato per le sue opinioni eterodosse. In un primo momento il Santo Uffizio aveva ordinato di condurre costui al carcere di Tor di Nona, per “abbruciarlo” il giorno seguente in Ponte. Motivo: “errori degni di segretezza”, come si esprime un Avviso dell’8 febbraio 1586, ma “fu per manco scandalo strangolato in prigione et portato alla fossa a mezzanotte d’ordine del Papa”. Si trattava forse di un eretico impenitente, o di qualcuno che aveva commesso un delitto ritenuto infamante (7-pag. 145).

1590, 8 luglio. L’inquisizione richiede l’estradizione di un’eretica veneziana che era riuscita a rifuggiarsi, fuggendo dal carcere dell’Inquisizione di Vicenza, nel Tirolo ed era detenuta nella prigione del conte Wolkenstein nel Catel Thun.

- Nelle carte del Cardinal Santori si ritrova un tal Franciscus Moriscusdi Cales in Normandia che trovandosi a Napoli , viene ivi arrestato e condotto a Roma.

1590 Processo contro Bertrandus de Santre, di nazionalità Lorena, arrestato a Novara

Queste condanne riguardano solo Roma, altre furono eseguite a Bologna. Sono ivi segnalate quelle avvenute nel 1587 e 1588 e i giustiziati sono qualificati come luterani e sodomiti. Mentre nel febbraio 1589 l’Inquisizione bolognese riceve l’ordine da Roma di arrestare come eretici Alberto Schenk, barone di Limburg e il figlio del duca di Sassonia.

Comunque il loro numero fu limitato, paragonato a quelle capitali per delitti comunie a quelle comminate nello stesso periodo nei paesi protestanti.

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