Martedì, 23 Aprile 2024

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Roma, i fasti perettiani di Villa Montalto

villa peretti

Villa Montalto

1589 Con il coordinamento di Cesare Nebbia e Giovanni Guerra la Sala Grande di Villa Montalto viene decorata.


Nel fregio della Sala Grande la componente araldica è posta in primo piano: lo stemma papale campeggia al centro del soffitto a lacunari, mentre quelli di Alessandro e Michele Peretti sono posti al centro del fregio delle due pareti lunghe.

 

 

 


Giovanni Maggi 1625 part .jpgLa sala con i suoi affreschi qualifica l'ambiente come vera e propria "sala dei fasti perettiani", infatti sono raffigurate le opere di Sisto e per lui, di Michele ed Alessandro, associati al governo temporale e spirituale della Chiesa.

Oggi se ne salvano solo 14 pannelli conservati presso l'Istituto Massimo all' EUR raffiguranti le opere buone di Sisto V a cui vanno aggiunti 13 figure allegoriche in Palazzo Ricci a Roma, 2 altre nella collezione Gendel a Roma e uno stemma di Michele Peretti.

 

 

Nella parete ovest:

Operatio
Allegoria dell'estirpazione dei malviventi
Electio
Cappella Sistina e Obelisco esquilino,
Gratia
Auctoritas
Obelisco vaticano e basilica di San Pietro
Gratitudo
Allegoria dell'abbondanza di cibo
Fidelitas.

Nella parete nord:

Modestias
Mostra dell'acqua Felice
Iustificatio
Colonna Antonina,
Voluntas Dei
Lavori pubblici in Termini
Innocentia.

Nella parete est:
Felicitas
Acquedotto e porto di Civitavecchia,
Subsidium
Obelisco di piazza del Popolo
Recognitio
Virtutis
(stemma di Michele Peretti),
Tentatio
Obelisco lateranense
Intrepiditas
 Prosciugamento delle paludi pontine e porto di Civitavecchia,
Corroboratio.

Nella parete di sud:
Stabilitas,
Scala Santa,
Distintio,
Colonna Traiana,
Iustitia,
Obelisco lateranense
Mansuetudo.

SISTONOSTRO!

Sisto fu Sisto!

« lo sono in Roma e pur non ci trovo Roma: tante sono le novità degli edifici, delle strade, delle piazze, delle fontane, degli acquedotti, degli obelischi, et l'altre stupende meraviglie con le quali ha Sisto, gloriosa memoria, abbellito questa vecchia rimbambita che io non ci conosco, né ci ritrovo per così dire più vestigio di quella Roma Antica che ci lasciai ha già dieci anni quando me ne partii... Et s'io havessi tempo di poetare sarei quasi per dire che all'imperioso suono della temuta tromba di quel magnanimo pontefice le membra, et l'ossa venerabili del vasto et mal sepolto cadavere di lei, rotte et sparse per la gran campagna latina siano state in parte ricerche et ragunate et che in virtù di quel fervido e vivacissimo spirito ne sia risorta quasi fenice dalle sue ceneri questa novella Roma, che pur hora si vagheggia con tanta lode del suo pietoso rigeneratore... Ma chi considera ben sottilmente ogni cosa, ... s'avvede che per tutto l'antico et corroso dal tempo è stata posta particolar cura di appoggio e di sostegno: perché l'istesse miserabili ruine non vengano di nuovo a ruinare in modo che non possono esser letti da nobil peregrino, che studiosamente vada confrontando Roma caduta sotto la gran mole di se medesima con gli inchiostri non caduti nella suprema gloria della sua immortale imagine...
Onde si può dir che non senza gran misterio Sisto fu Sisto perché omnia initura sistit. Nome veramente di felice augurio ».

A. GRILLO, 1595 (in Lettere, I, Venezia 1916, pp. 351-353); riportato da: AA.VV., Roma Sisto Qvinto, Edizioni De Luca, Roma 1993 p. 12</p>

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