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Sixtvs Qvintvs - Album - di Francesco Pistolesi - Epilogo

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 EPILOGO. 

Un pontificato così mirabilmente fecondo ed operoso, cui non erano mancate aspre lotte e guerre sorde e feroci, non poteva non produrre effetti deleterii sulla forte fibra del Papa: egli nella primavera del quinto anno di regno, deperiva ad occhio; ben presto il suo stato inspirò seria inquietudine. Ma Sisto V era un malato indocile: ostinavasi a non farsi tastare il polso, riflutavasi di stare in letto, e fin quasi alla vigilia della morte, egli era in piedi, al suo lavoro, ripetendo il detto dell'antico Augusto: Oportet imperatorem stantem mori.

E, purtroppo, il giorno che doveva segnare il suo tramonto arrivò fatalmente assai presto. Sisto V moriva il 27 agosto 1590, dopo aver regnato 5 anni, 4 mesi e 3 giorni; ultimo papa politico che avesse fatto sentire il peso della sua autorità nei grandi avvenimenti europei: se meno breve fosse stata la sua vita, il Papato avrebbe forse riacquistato con lui il prestigio degli antichi tempi di Gregorio VII e Innocenzo III.

Ch' egli morisse avvelenato dagli spagnuoli, che meditasse di far guerra alla Spagna, che rompesse un crocifisso che tramandava sangue, incredulo ad un miracolo, che s' impadronisse del Papato con finzioni ed astuzie, che da Cardinale simulasse acciacchi e malanni, questi ed altri simili racconti ed aneddoti sono pure invenzioni sconosciute ai contemporanei, e dovute all' ignoranza o malafede di tempi posteriori. La critica moderna, risalita alle fonti, ha fatto giustizia ed ha rimesso nel suo seggio di gloria il grande Pontefice.

Il quale è oggi più che mai il Mons tutus in quo stat lex Dei, il « gigante della storia », «uno degli uomini più straordinari che siano comparsi al mondo ». La fervida immaginazione popolare lo concepisce come un essere sovrumano; dinanzi a lui si chinano reverenti i più alti e consapevoli scrittori che l'acclamano immortale: le sue lodi furono pronunziate in tutte le favelle: città e regioni gì'innalzarono monumenti e ricordi (Tav. LXXXV), e Montalto, la patria adorata, compendiò magistralmente l'opera vasta di questo suo figlio, scolpendo sulla pietra i due mirabili distici:

CHRISTUS RELIGIO PICENUM QUILIBET ORBIS
SUSCITAT EXTOLLIT SUSCIPIT AUDIT AMAT
ASTREAE SIXTI VIRTUTIS LEGIS OLYMPI
TEMPORA IUSTITIAM PRAEMIA DONA VIAM

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