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VICE - PROTETTORI*

SERIE DEI VICE-PROTETTORI

  1. Mario Casali, « nobilis et senator Bononiensis, Eques de Calatravi Ordinis Cisterciensium (ASB, Demaniale, 46/7267, int. 10, ff. 9-10): dalla fondazione del Collegio al 28-8-1600, data della sua morte (72/7293,' f. 67); agli inizi il suo titolo era di « Procurator Collegii Montis Alti» (100/7321, 20-9-1585); « Vice Protettore » dal 1589 (27/7248, int. 34; 72/7293, f. 60).

  2. Conte Filippo Pepoli: dal 9-9-1600 al dicembre 1626 (72/7293, ff. 67, 157; cfr. 30/7251, int. 29, 33, 39); eletto ambasciatore di Bologna presso il Pontefice, venne sostituito interinalmente dal Sen. Francesco Cospi dal 1616 al 1618 e ancora nel 1621-22 (72/7293, f 120v; cfr. 30/7251, int. 16, 19, 21, 26, 43); ma avendo dovu­to anche il Cospi recarsi a Roma nel marzo 1622 per lo stesso motivo, fu sostituito sempre interinalmente dal Dott. Annibale Marescotti, giudice del Collegio dal 1615 (72/7293, f. 120v; 46/7267, int. 10; 47/7268, int. 19; 30/7251, int. 51; 89/7310, ff. 8, 40v, 47v, 70, 71v).

  3. Sen. Francesco Cospi: dal dicembre 1626 alla morte, 2-11-1640 (72/7293, f. 157; 73/7294, ff. 29v, 42; cfr. 31/7252, int. 22, 24, 26, 32, 34, 38, 39, 41; 32/7253, era stato anche presidente della « Fabbrica » di S. Petronio (Bologna, Bibl. Archiginnasio, ms. B.3350, int. 1; una sua lettera del 1626 ivi, B. 936, int. 19; altra sua lettera del 1608 in Bibl. Universitaria, ms. Italiano 2012, busta V, e nel ms. Ital. 1711 una lettera a lui di Bartolomeo Dondini, 8-1-1605).

  4. Sen. Ciro Marescotti: dal 17-11-1640 al giugno 1641, allorché diventò Vice Protet­tore Alberto Grassi, nipote del Protettore card. Pallotta (73/7294, ff. 42v, 43; 32/7253, int. 25, 26); fu ancora Vice Protettore interinale dal dicembre 1641 al lu­glio 1644, venendo supplito a sua volta — per un incidente giuridico occorsogli — dall’arcidiacono Francesco Paleotti (73/7294, cfr. anche 16-5-1643; 90/7311, ff. 17-20, 21-23).

  5. Conte Sen. Alberto Grassi: dal giugno 1641 alla morte, 1-5-1663 (32/7253, int. 26; 33/7254, int. 38; 74/7295, ff. 8, 15); con Ottaviano Zambeccari e Achille Volta fu ambasciatore d’obbedienza a Innocenzo X per la città di Bologna e ci è stata con­servata l’orazione da lui pronunciata (Bologna, Bibl. Universitaria, ms. Lat. 2349, ff. 49-50; Bibl. Archiginnasio, B.448, f. 303 ss.; B. 454, int. 1; ms. Malvezzi de' Medici, cart. 75, int. 1); per la sua morte il Collegio celebrò un solenne rito fune­bre il 26-9-1663 e stampò l’opuscolo Aquila Parentalis sive Funebris Apparatus in Fu­nere comitis Alberti de Grassi: Senatoris Bononiae et Collegi Montis Alti Vice- Protectoris,che vide la luce nel novembre 1663 (74/7295, ff. 8v-9, 15); nel 1654 era stato supplito dal fratello Fulvio (90/7311, ff. 123v-124, 125-127; 33/7254, int. 14, 16).

  6. Conte Giovanni Gaspare Grassi, figlio del precedente: dal 19-5-1663 al maggio 1671 (74/7295, ff. 8v, 12-12v, 20v-21; 34/7255, int. 8, 9, 11); nei suoi viaggi a Roma fu supplito dall’oratoriano P. Ettore Ghisillieri (74/7295, ff. 13, 39, 39v, 64v-65).

  7. Francesco Giovanni Sampieri: dal maggio 1671 al marzo 1686 (34/7255, int.12, 15, 55; 35/7256, int. 1, 3, 5, 6 ecc.; 39/7260, int. 25; 53/7274, int. 50; 56/7277, int. 81; 91/7312, fif. 16, 22v-23, 25, 26v, 27v-28, 29v-30).

  8. Sen. March. Francesco Azzolini: dal marzo 1686 al luglio 1701 (36/7257, int. 16 ove si parla di trattativa avvenuta tre anni prima, 18, 19, 25 ecc.; 91/7312, ff. 129v-131v, 12-7-1701 è dimissionario); nei suoi frequenti viaggi a Roma fu supplito da Giuseppe Michele Malvezzi (37/7258, int. 4; 91/7312, ff. 59, 62v, 64v), da Bar­tolomeo Mori (91/7312, fif. 119v, 12 lv, 122v) e più volte dall’arcidiacono Anton Felice Marsigli (37/7258, int. 12, 16; 38/7259, int. 21; 74/7295, f. 145) il quale nel 1701 fu promosso arcivescovo di Perugia (lettera gratulatoria dei collegiali del 28-12-1701 in 75/7296, f. 9v; cfr. Hier. Cath., V, p. 331). Dell’Azzolini ci è rima­sto un Colloquio da lui avuto, prima di morire, col suo primo ministro di tesoreria Giovanni Ludovico Francia, « pubblicato dalla loro confidenza ad universal esempio degli altri» (esemplari in: Bologna, Bibl. Archiginnasio, ms. B.43, f. 156 ss.; B.3509, f. 100 ss.; Bibl. Universitaria, ms. 244, int. 27; ms. 3874, G, int. 7); sue lettere in: Bibl. Archiginnasio, B.464, int. 6 (Bologna 17-7-1686), B. 943, int. 9 (tre lettere del 1671); Bibl. Universitaria, ms. 3881, caps. LVII KK (Roma 15-2-1676).

  9. March. Sen. Cesare Tanara, fratello del Card. Tanara: dall’agosto 1701 al 1712 (75/7296, f. 8; la patente di nomina è del 1-11-1701: 94/7315, alla data; 39/7260, int. 15); negli ultimi mesi di vita fu supplito dal figlio Franciotto (39/7260, int. 17, 21; 91/7312, ff. 170, 171, 173v); dopo la sua morte i collegiali diedero alle stampe l'opuscolo Descrizione del funerale fatto nella chiesa del Pontificio Collegio di Montalto in Bologna al già sig. March. Cesare Tanari Vice Protettore di detto Collegio, li 14 Mar­zo 1712, con l’orazione latina di Igpazio Erei alunno di detto Collegio (Bologna, Giovan Pietro Barbiodi, 1712, in-fo); sue lettere in: Bologna, Bibl. Archiginnasio, B.38, f. 98 (Roma 10-10-1699) e B.946, int. 95 (1693).

  10. March. Floriano Malvezzi, Arcidiacono, Cancelliere Maggiore dell’Archiginnasio: dal luglio 1712 alla morte, 30-4-1721 (75/7296, f. 20v; 39/7260, int. 34, 39, 42, 47; 40/7261, int. 1, 4, 6, 25); nd trigesimo della morte venne celebrato in collegio un solenne rito funebre e dato alle stampe l'opuscolo Descrizione dellesequie fatte nella chiesa dell’Almo Collegio Pontificio di Montalto in Bologna al già March. Arcidia­cono Floriano Malvezzi Vice Protettore del Collegio medesimo, a dì 30 Maggio 1721, con l’orazione Latina dell’abbate Giambattista De Luca alunno di detto Collegio; sua lettera del 1697 in Bibl. Archiginnasio, A. 1899, £. 103, e B. 937, int. 59.

  11. Ricciardo Isolani, Arcidiacono della Metropolitana, Lettore Collegiato di Utroque e di Filosofia nello Studio bolognese dal 1714 al 1742, Cancelliere Maggio­re dell’Archiginnasio: dal 26-7-1721 al 1725, allorché fu nominato Governatore pon­tificio di Benevento (98/7319, fasc. 3; 40/7261, int. 30, 31; Umberto Dallari, I Rotuli dei Lettori Legisti e Artisti nello Studio Bolognese dal 1384 al 1799, vol. IlI parte I, Bologna 1891, pp. 254-352; parte II, Bologna 1919, pp. 3-23); vescovo di Senigallia dal 1734 alla morte, 2-1-1742 (Hier. Cath., p. 375); sue lettere in Bibl. Archiginnasio, B.930 («Copia di lettere di Mons. Rizzardo Isolani bolognese, vescovo di Sinigaglia, dal 1° giugno 1738 per tutto li 31 dicembre 1739»), B 938 int. 32 (1699 e 1705); Bibl. Universitaria, ms. 635, vol. 3° verso la fine (1735 - 39).

  12. Claudio Maria Guidotti, « Doctor Utriusque Juris », Canonico della Metropolitana dal 1725 al 1732 (38/7259, int. 25 bis; 40/7261, int. 34, 37, 38; 41/7263, int, I, 4; 75/7296, f. 36; 76/7297, f. 6); confermato dal card. Prospero Marefoschi iI 29-3-1727 «per aver corrisposto con la dovuta vigilanza a questa carica negli anni addietro» (77/7298, f. 92); la Bibl. Universitaria di Bologna, ms. Latino 12 (9 G), conserva del Guidotti varie Oratiunculae tenute per il conferimento di lauree lal 1680 al 1717 e per la venuta di vari cardinali dal 1706 al 1738, nonché una ventina di Schoedae variae: composizioni non tutte sue, ché alcune sono del gesuita P. Antonio Galloni, altre di Don Gaspare Tuazzi.

  13. March. Sen. Franciotto Tanara, figlio dell’ex Vice Protettore Cesare (cfr. n. 9) dal febbraio 1732 al 1735 (76/7297, f. 13; 41/7262, int. 7, 12, 13); la Bibl. Universitaria di Bologna ci ha conservato (ms. 3933, caps. XCVIII, int. 7) la Oratio habita in Aede divi Antonii Collegii Montis Alti in funere March. Senatoris Frannciottl Tanarii, dicti Collegii Pro-Patroni, anno 1735, dalla quale veniamo a sapere che la madre era una Carpegna, che egli fu più volte ambasciatore in Francia Germania e altrove, che quattro volte fu console del senato bolognese; riguardo alla sua gestione del Collegio, il testo dice: «Cum vix illuxissent felicissimi dies illi, quibus Franciottus nobis Propatronum datus est, quaenam signa eius vigilantiae studiique utilitatis nostrae non vidimus? Vos testes appello, augustissimi huiusce Templi parietes, qui tunc primo eum excepistis, ac primas amoris, mansuetudinis, suavitatis, imperii, consilii, animique magnitudinis voces nobiscum audistis: quibus dulcissima erat nobis necessitas laetitiae lacrymis respondere. At quidnam nobis ipse de se tunc full pollicitus, quod summa postea fide non perfecerit? Statuta ac iura nostra observari ac tueri quotidie acriter curabat. Rem familiarem quam sedulo, quam vigilanter administrabat! In morum vero disciplina studiisque Alumnorum quid operae, quid curae ponebat? Ad haec praecibus ipsis, hortationibus, minis, blanditiis, poenis, praemiis excitare nos quotidie atque infiammare solebat. Quid plura? Totidem erant amplissima in nos beneficia, quot erant eius cogitationes et curae, quibus perpetuam securitatem, commoda, quietem Collegio huic suo relinquere tantopere cupiebat». Sempre la Bibl. Universitaria (ms. 2353, ff. 164-184) conserva varie pratiche svolte dal Tanara per l’eredità patema.

  14. Lattanzio Felice Sega, Preposito della Metropolitana e poi (dal 1743) Vescovo tito­lare di Amatonta e Vicario Generale di Bologna: dal 30-12-1735 (patente di nomi­na: 17-12-1735) alla morte, 20-6-1758 (41/7262, int. 15; 99/7320, int. 6; Hier Cath., VI, p. 79); nel 1754-55, in occasione di un suo viaggio a Roma, nominò suo supplente il Floriano Dolfi (101/7322, 4-11-1754); la Bibl. Universitaria bolognese conserva il testo della sua supplica per poter leggere i libri proibiti (ma. 3880, caps. LVI, F, 3-12-1708) e un brano d’una sua lettera a Benedetto XIV (ms. 3890, D, 30) e del Pontefice a lui (ms. 206, int. 8); più importante però è il ms. 184, int. 16, della stessa Biblioteca, con «Notizie biografiche di Mons. Lattanzio Felice Sega, 20-6-1758 »; la Bibl. dell’Archiginnasio (ms. B.3329) conserva il lungo discorso funebre pronunciato dal barnabita Marcantonio Cristofori: In morte dell'Il lustrissimo e Reverendissimo Mons. Lattanzio Felice Sega, Vescovo di Amatonta. Orazione di Marc’Antonio Cristofori, della Congregazione di S. Paolo, professore di Eloquenza nel Seminario di Bologna.

  15. Conte Vincenzo Zambeccari, Arcidiacono della Metropolitana, Cancelliere Maggiore dell’Archiginnasio: dal 19-7-1758 (patente di nomina: 12-7-1758) al dicembre 1761 (79/7300, ff. 10-11v; 43/7264, int. 34, 36, 39, 40; 101/7322, 6-11-1761); fu Letto­re Legista nello Studio bolognese dal 1769 al 1800 (Dallari, I Rotuli... cit., III, parte II, pp. 165-325); il ms. B.1440 dell’Archiginnasio conserva Varie congetture fì­siche intorno ai tremuoti, sottomesse al saggio discernimento dell’illustrissimo e reverendissimo Mons. Arcidiacono Vincenzo Zambeccari, di Giovanni Aldini, anno 1780.

  16. Can. Roderigo Zanchini, Dottore Collegiato di S. Teologia: dal 26-1-1762 (patente di nomina: 16-1-1762) al 29-12-1764 (43/7264, int. 49; 79/7300, ff. 14-16; 44/7265, ff. 5-5v).

  17. Sen. Filippo Carlo Ghisillieri, Vice Protettore straordinario durante la Visita econo­mica per l’affare Zaccherini: dal 29-12-1764 al 10-11-1765 (44/7265, ff. 5-5v; cfr. anche alla data 17-9-1765, rogito di Giov. Francesco Casolari).

  18. Conte Filippo Vernizzi, Proposito di S. Petronio, Lettore Collegiato di Diritto nello Studio bolognese dal 1724 al 1773: dal 10-11-1765 (patente di nomina: 7-11-1765) al novembre 1772 (Roma, Bibl. Apost. Vaticana, R.G.Storia. IV. 8157, nota margina­le a p. 46; 44/7265, 22-11-1765; 101/7322, 8-2-1772; Dallari, I Rotuli... cit., parte I, pp. 299-354; parte II, pp. 4-182); nominato Lettore di Istituzioni e di Or­dinaria al Coll. Montalto il 7-8-1731 (78/7299, ff. 10, 16; 79/7300, ff. 9v-10); alcu­ne sue opere nella Bibl. bolognese dell’Archiginnasio: B.1488 (Adnotationes ad Institutiones Canonicas comitis Vincentii Sacco, a Comite Philippo praeposito Vernizzi... ela­boratae, B.2200 e 2201 (L’immunità di Castel Fiuminese e la città di Bologna..., con aggiunta una Informazione di fatto e di diritto per Castel Fiuminese ms. e stampata nel 1755), B. 3414, interni H, L, M (Pareri legali per la famiglia Ghisillieri), Gozzadini 166 f. 74 e Malvezzi de’ Medici cart. 86, l/d (Esposizione di un passo del famo­sissimo Dottor di Legge Giovanni da Ligpano in difesa di Bologna accusata di infedeltà alla Chiesa, Bologna, Lelio della Volpe, 1762), B.938 int. 51 (due lettere dd 1738) e B.1558 (un sonetto di argomento sacro, se è suo); la Bibl. Universitaria d ha conservato le sue Dissertazioni legali (ms. 4175, caps. XLIX, int. 19: Bologna, 1765, 47 pp.) e una lettera delI’8-11-1755 al Papa (ms. 668, int. 10).

  19. March. Roberto Angelelli, Prelato Domestico di Sua Santità: dal 13-11-1772 al 25-5- 1773 (44/7265, alle date); dallo strumento della presa di possesso, rogato da Giov. Batt. Guarmani, veniamo a sapere che la patente di nomina era stata data dal card. Alessandro Albani il 4-12-1768 e in essa si diceva: «In vista dell’avanzata età del moderno Vice Protettore Sig. Conte Prevosto Vernizzi, volendo noi prove­dere sin d'adesso di un degno successore una tal carica nel caso di vacanza, infor­mati come siamo della probità, prudenza e integrità in ogni parte riguardevole del March. Roberto Angelelli, Prelato Domestico di N. S. e Primicerio in S. Petronio, adesso per allora abbiamo voluto eleggerlo... ».

  20. March. Annidale Banzi, Primicerio di S. Petronio: dal 25-5-1773 (patente di nomi­na: 15-5-1773) al settembre 1794 (44/7265, 25-5-1773; 100/7321, 12-6-1794; Cap. S. Pietro, 256/2050, f. 4 bis).

  21. Mons. Paolo Giuseppe Castelli Pirattini, Vescovo titolare di Targa, Pro-Vicario Ge­nerale di Bologna: dal 3-11-1794 (patente di nomina: 30-8-1794) alla soppressione del Collegio, 7-4-1797 (100/7321, 3-11-1794 e int. 45; Hier. Cath., VI, p. 393); era stato confermato dal card. Antici il 19-11-1795 (79/7300, ff. 20-20v).

* Giuseppe Cagni, Il Pontificio Collegio «Montalto» in Bologna (1595 - 1797), in «Studi Barnabiti», Tip. Don Bosco, Appendice terza, pp.122-126.

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