Lunedì, 04 Dicembre 2023

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BANDO CONTRA LI CALUNNIATORI & DETRATTORI DELLA FAMA & HONOR D'ALTRI, IN LETTERE D'AVISI, O ALTRIMENTE

Ordina e comanda che nessuna persona di qual si voglia grado, stato, ò conditione, ardisca ò presuma, scrivere ò far scrivere, con lettere d'avisi ò altre sorte di scritture, à nessuna sorte di persona, di qual si voglia grado ò conditione, sotto qual si voglia pretesto ò quesito colore, infamie, detrattioni, calunnie, di nessuno, & massime de Principi & persone graduate Ecclesiastiche ò secolari. Ne quelle offender con titoli inconvenienti, ne in altro modo mordere, sotto pretesto di facetie, & motti, espressamente, ò con colerate figure, ne scrivere in qual si voglia sorte di lingua, stesamente, ne con Cifre & Figure, ne con occasione de discorsi, biasmar l'attioni publiche ò secrete de altrui, che come fondati nelli lor capricci senza saper ragione ò principio de negotij, s'aviluppano (miseri) nelle maldicenze & detrattioni, con scandalo & nausa anco di chi legge, sotto pena della vita & confiscatione de beni, & di perpetua infamia. Ordina anco sua Sig. Reverendissima che nessuno asdisca ricever da qual si voglia persona, simil avisi, lettere, ò scritture che contengano simil maledicentie & detrattioni, Et chi li riceverà, se subito non rivelerà alli Governatori & Superiori de luoghi ove le riceverà, incorra nelle medesime pene sopradette; Li quali Superiori debbiano prendere sopra di ciò diligentemente informatione, & procedere contra li trasgressori conforme a questo bando. Advertendo, che si procederà contra li trasgressori, per inquisitione, denuncie secrete,
& ogni altro miglior modo per scoprir questi scelerati, se intercetteranno le lettere, & s'usara ogni sorte di rimedio, perche s'habbino da levar simili abusi &c. Data in Palatio reverendiss. D. Gubernatoris die XI. Octobris 1586.
Marianus P benedictus Episc. & Gug. Io. Matthaeus Fidelis Not. Charit. IN ROMA, Per Heredi d'Antonio Blado Stampatori Camerali . 1586.

SISTONOSTRO!

Sisto fu Sisto!

« lo sono in Roma e pur non ci trovo Roma: tante sono le novità degli edifici, delle strade, delle piazze, delle fontane, degli acquedotti, degli obelischi, et l'altre stupende meraviglie con le quali ha Sisto, gloriosa memoria, abbellito questa vecchia rimbambita che io non ci conosco, né ci ritrovo per così dire più vestigio di quella Roma Antica che ci lasciai ha già dieci anni quando me ne partii... Et s'io havessi tempo di poetare sarei quasi per dire che all'imperioso suono della temuta tromba di quel magnanimo pontefice le membra, et l'ossa venerabili del vasto et mal sepolto cadavere di lei, rotte et sparse per la gran campagna latina siano state in parte ricerche et ragunate et che in virtù di quel fervido e vivacissimo spirito ne sia risorta quasi fenice dalle sue ceneri questa novella Roma, che pur hora si vagheggia con tanta lode del suo pietoso rigeneratore... Ma chi considera ben sottilmente ogni cosa, ... s'avvede che per tutto l'antico et corroso dal tempo è stata posta particolar cura di appoggio e di sostegno: perché l'istesse miserabili ruine non vengano di nuovo a ruinare in modo che non possono esser letti da nobil peregrino, che studiosamente vada confrontando Roma caduta sotto la gran mole di se medesima con gli inchiostri non caduti nella suprema gloria della sua immortale imagine...
Onde si può dir che non senza gran misterio Sisto fu Sisto perché omnia initura sistit. Nome veramente di felice augurio ».

A. GRILLO, 1595 (in Lettere, I, Venezia 1916, pp. 351-353); riportato da: AA.VV., Roma Sisto Qvinto, Edizioni De Luca, Roma 1993 p. 12</p>

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