Martedì, 19 Marzo 2024

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BANDO CONTRA LI CALUNNIATORI & DETRATTORI DELLA FAMA & HONOR D'ALTRI, IN LETTERE D'AVISI, O ALTRIMENTE

Ordina e comanda che nessuna persona di qual si voglia grado, stato, ò conditione, ardisca ò presuma, scrivere ò far scrivere, con lettere d'avisi ò altre sorte di scritture, à nessuna sorte di persona, di qual si voglia grado ò conditione, sotto qual si voglia pretesto ò quesito colore, infamie, detrattioni, calunnie, di nessuno, & massime de Principi & persone graduate Ecclesiastiche ò secolari. Ne quelle offender con titoli inconvenienti, ne in altro modo mordere, sotto pretesto di facetie, & motti, espressamente, ò con colerate figure, ne scrivere in qual si voglia sorte di lingua, stesamente, ne con Cifre & Figure, ne con occasione de discorsi, biasmar l'attioni publiche ò secrete de altrui, che come fondati nelli lor capricci senza saper ragione ò principio de negotij, s'aviluppano (miseri) nelle maldicenze & detrattioni, con scandalo & nausa anco di chi legge, sotto pena della vita & confiscatione de beni, & di perpetua infamia. Ordina anco sua Sig. Reverendissima che nessuno asdisca ricever da qual si voglia persona, simil avisi, lettere, ò scritture che contengano simil maledicentie & detrattioni, Et chi li riceverà, se subito non rivelerà alli Governatori & Superiori de luoghi ove le riceverà, incorra nelle medesime pene sopradette; Li quali Superiori debbiano prendere sopra di ciò diligentemente informatione, & procedere contra li trasgressori conforme a questo bando. Advertendo, che si procederà contra li trasgressori, per inquisitione, denuncie secrete,
& ogni altro miglior modo per scoprir questi scelerati, se intercetteranno le lettere, & s'usara ogni sorte di rimedio, perche s'habbino da levar simili abusi &c. Data in Palatio reverendiss. D. Gubernatoris die XI. Octobris 1586.
Marianus P benedictus Episc. & Gug. Io. Matthaeus Fidelis Not. Charit. IN ROMA, Per Heredi d'Antonio Blado Stampatori Camerali . 1586.

SISTONOSTRO!

Satira composta da Fra Felice nel 1544 contro il Padre Gabriele Baffi, Maestro in teologia ad Ancona

Nel tuo mostaccian di Carnevale
non a me R. Padre Baffi
passi senza mentir simile ai Zaffi
che non havi cuor, e pur fanno del male
ipocrito tu sei, io l'indovino
che tu canti il Iube B.ne ora a tutti
così ben dell'ingiuria sai il camino 
non voglio far con te guerra da schiaffi
ma bensì che lo spirito vale
rendermi con parole a te rivale 
a gridarti di dietro Baffi, Baffi 
voglio dire però con labri asciutti
che tu sei del convento il babuino 
albero di malizia e senza frutti.
(In: Vita di Sisto V, autore anonimo, anno 1760).

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