Postfazione
Nel marzo 2020, durante il primo lock down pandemico, quando ci affacciavamo dai balconi per cantare tutti insieme “Volare” e “Azzurro” e la stagione del delirio complottista, dello scetticismo antiscientifico e dell’aggressione ai giornalisti, medici e forze dell'ordine erano inimmaginabili, contattai il dr. Umberto Guerra, Coordinatore Generale delle Celebrazioni Sistine di Archeo Club d’Italia, per presentarmi ed esporre la mia iniziativa di una mostra Omaggio a Sisto Quinto.
L’idea fu favorevolmente accolta ed il progetto ampliato con la proposta di realizzare una mostra itinerante nei vari luoghi sistini, nel corso dell’anno 2022. (*)
Sono ovviamente molto grato ed onorato di questa accoglienza e dell’apprezzamento rivolto al mio lavoro.
Vedo e rivedo tutte queste opere per la prima volta raccolte in un’unica esposizione e rifletto su questo mio lungo itinerario artistico iniziato più di trent’anni fa e ruotato intorno alla suggestione di Papa Sisto. Sono meravigliato e piuttosto divertito di come, più o meno consapevolmente, sia ritornato nel corso degli anni su questo tema fino a realizzare una serie di lavori piuttosto nutrita e ricca per varietà di tecniche artistiche e suggestioni emotive. Durante le mie vacanze estive ho rivisitato i luoghi sistini più significativi delle Marche, ho rivisto i monumenti di Sisto a Grottammare, a Fermo, a Camerino, a Loreto e a Montalto. Nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, in quel meraviglioso scrigno d’arte e di spiritualità della Cappella Sistina, ho meditato davanti al monumento sepolcrale di Sisto e ho avuto l’idea di realizzare un “Trittico lugubre”. Ho cercato di rivedere le “reliquie anatomiche e il cuore” di Sisto Quinto conservati nella Chiesa dei S.S Vincenzo e Martino, dove sono conservati i resti organici dei visceri dopo l’imbalsamazione delle salme dei pontefici, davanti alla celeberrima Fontana di Trevi, ma non mi è stata concessa la visita. Lì ho avuto l’idea di realizzare “Consummatum est” e di concludere il mio pellegrinaggio sistino. Le ultime tele (gli acrilici delle nuvole e delle costellazioni sistine) concludono in maniera simbolica, surreale e poetica il mio Omaggio a Sisto.
Non nascondo l’intenzione di non disperdere l’unitarietà e l’originalità di queste opere ma esprimo il desiderio di lasciarle come testimonianza duratura in un luogo sistino, mantenendo l’integrità della intera collezione. Si tratterebbe pertanto di pensare alla opportunità di allestire una esposizione “permanente”, ospitata in un ambiente idoneo alla sua valorizzazione e conservazione, naturalmente dopo la sottoscrizione di un atto di donazione da parte dell’Autore e di impegno espositivo-conservativo da parte dell’Ente Culturale e/o Amministrativo che si dimostrasse favorevolmente disposto ad accoglierla.
Chissà…, se queste rose sono destinate a fiorire.
D’altra parte è proprio Sisto V° che ammonisce severamente: “I prudenti devono sempre far conto di morir presto e perciò fare al più tosto quello che devono”.
(*) POST SCRIPTUM
Nel frattempo, il “Sacro Fuoco” che da lungo tempo covava sotto le ceneri in attesa dell'Anno Sistino (13 dicembre 2021 - 2022), si riaccende e ravviva, grazie alle opere di Capri Otti che attraverso il suo Omaggio a Sisto Quinto celebra artisticamente l'epopea del grande pontefice, infiammando i cuori sistini dei suoi cultori e appassionati e il caleidoscopio di iniziative che Archeoclub d'Italia ha programmato a livello nazionale e internazionale per il suo cinquecentesimo compleanno.
Con tale pathos e la consapevole prudenza necessari a fronteggiare le incertezze e i rischi relativi all'attuale fase espansiva della pandemia Covid (logistica, riduzione degli spostamenti, ecc.), ma anche per dare una prima casa e una idonea sistemazione al lungo percorso artistico sistino di Luciano Capriotti, nasce la Mostra Virtuale Sistina di Capri Otti che sarà ospitata e implementata su questo sito web con vivo piacere e sino a quando Dio vorrà,.
Santu Lussurgiu, 22.11.2021
Umberto Guerra