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VISITA ALLE MINIERE DI ALLUME PRESSO TOLFA

Correva l’ anno 1588 quarto del suo pontificato quando Sisto V stabili’ di recarsi a visitare le miniere dell’ allume presso Tolfa e malgrado la stagione gia’ calda (era la fine di maggio) e le insistenze dei suoi parenti che lo esortavano a rinviarlo timorosi per la sua salute, il giorno 27 di maggio partì da Roma dopo un pubblico concistoro, partirono con lui vari cardinali , arcivescovi prelati, la guardia svizzera, e tutta la corte pontificia in complesso 950 persone.

Il Giorno 28 giunse a Civitavecchia dove fù accolto dal governatore della provincia, il lunedi 30 partì alla volta delle “Allumiere” qui lo attendevano gli appaltatori delle miniere Altoviti, Ridolfi e Olgiati.

La cronaca così racconta il suo arrivo “quando il pontefice fù in vista si produsse con le enormi caldare che servivano a cuocere il sasso alluminoso ed erano di bronzo un gran frastuono tale che ne risuonarono le valli circostanti, giunto il corteo al palazzo camerale poté vedere due grandi fontane tutte rivestite di frondi e di allume da una usciva acqua e dall’ altra vino rosso, il seguito i famigliari e le guardie svizzere data la calda giornata ne approfittarono abbondantemente trovandone ristoro.

Gli appaltatori avevano preparato per la vista del papa alle miniere una dimostrazione su come si cavava l’ allume dalla montagna e tutte le successive lavorazioni.

Il pontefice fù sistemato con il suo seguito in un luogo da dove avrebbe potuto seguire tutte le fasi della lavorazione, si iniziò con la discesa sul fronte della cava di “cavaroli” legati con funi i quali praticarono un foro nella roccia riempiendolo di polvere da sparo, risaliti sopra in luogo sicuro accesero la miccia provocando un esplosione e la relativa caduta a terra di un gran numero di roccia Qui intervennero altri gruppi di operai che la frantumarono e caparono il materiale buono avviandolo alla lavorazione da quello sterile avviandolo alla discarica. Il Papa osservò attentamente e con compiacimento il modo ardito e sollecito con cui queste operazioni venivano compiute, spostandosi poco dopo su le piazze vide la macerazione e nelle fornaci la cottura nelle enormi caldaie da cui usciva per appositi canali raggiungendo le casse dove cristallizzava.

Terminata la vista Sisto V tornò al palazzo camerale dove siedé a lauta mensa e si riposò dopo che fù servita la cena il papa si trattenne nel vestibolo del palazzo insieme ai cardinali, nel frattempo nella piazza si era radunata gran folla proveniente anche dalla Tolfa recatesi fin lì al lume di torce, e dalla folla si levarono voci di poeti accompagnati da musica che tessevano le lodi al pontefice ed ai cardinali il tutto piacque molto a Sisto V ed agli altri del suo seguito.

Cosi fini quella giornata memorabile nella storia delle miniere. La mattina seguente 1 giugno il Papa parti diretto a Bracciano passò alla Tolfa dove diede la benedizione apostolica proseguendo poi per Roma.

In: http://www.lalumiera.it/papi/papis.htm

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