SISTO V VISITA TERRACINA
- Scritto da Domenico Chiari
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Chynthius ut Sixtum vidit siccare paludes pallenti
tales misit ab ore sonos sol suus est terris, quid ego
mea lumina fundam nam mihi nec licuit, quod tibi
Sixte licet
Appena Cinzio (Apollo) vide Sisto prosciugare le paludi pronunciò
queste parole con il volto pallido: ogni terra ha il suo sole, perché
io dovrei emanare i miei raggi? infatti non fu lecito neppure a me
ciò che è lecito a te, o Sisto
Papa Sisto vuol recarsi nelle paludi.
Tante liete notizie circa i brillanti risultati dei lavori portati a termine in tre anni nelle Paludi Pontine suscitano nell' animo di papa Sisto una profonda soddisfazione. Egli allora manifesta il desiderio di visitare personalmente quei luoghi resi fertili ed abitabili. L’animo impaziente del pontefice non può accontentarsi delle relazioni che gli vengono fatte dai suoi inviati sui magnifici risultati; vuole vedere con i propri occhi gli effetti dei suoi disegni, per affrettarne l’ultimazione ed incoraggiare gli esecutori con la sua presenza.
Sisto V che mai ha lasciato Roma, neppure quando i medici gli consigliano di recarsi in campagna a Frascati per riprendersi “un qualche ristoro dalle tante fatighe”, come facevano i suoi predecessori, e che continuamente afferma “essere suo ristoro veder bene le città commessegli”(1), decide di recarsi a Terracina ”fatto Santo Francesco e di intrattenersi in quelle campagne per quindici giorni”. Comunica questo suo desiderio anche ai cardinali riuniti in Concistoro il 9 ottobre dicendo che vuole intraprendere il viaggio ob nonnullas publicas causas (2).
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