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Doc. n. 65 - Il Vescovo di Montalto, il 10 marzo 1590 al Card. Montalto. ASV, Vescovi, Vol. 11, f. 253 r-v

Non solamente per li gravi ragioni espressi da Vostra Signoria Illustrissima nella sua di XXV del passato, io devo porre, et porrò con Monsignore Governatore insieme qualunque eccessiva diligentia, per la perfettione di questa fabrica di Nostro Signore ma in ciò mi deve premere gravissimamente l'obligo infinito, che tengo con sua Santità dalla quale, essendo minimo suo servo, son stato honorato della dignità di questa chiesa con per gratia singular, sopra o senza mio merito. Non mancherò dunque d'insisterci con ogni assiduità et sollecitudine et bacio humilmente li mani di Vostra Signoria Illustrissima che si sia dignata ridordarmelo. La fabrica ha provisione copiosa, e pronta de mattoni, de calcine, de legname, di maestri, et de manuali per il lavoro; la condotta delle dette cose ha havuto per rispetto del tempo qualche difficoltà, superata dal incredibil diligentia del predetto Monsignor Governatore il quale provedeva ancora a questa parte di modo più pronto, e più proprio, e la fabrica caminarà con maggior prestezza al fine; quello che io conoscerò lo ricorderò. Il medesimo Monsignore Governatore mi ha parlato sopra il mettere la prima pietra nel fondamento della chiesa delle grotte, loco della diocesi ripana; al che risposi, che il Vescovo della Ripa nel partir che fece di qua per Spagna, mi raccommando con somma instantia il clero et la città, et diocesi sua, alli quali ordinò, che nelli bisogni della chiesa, et nelle occorrente loro, ricorressero da me, come hanno fatto. Onde se bene non conviene far attioni pontificali nella diocesi altrui senza premissione del ordinario non dimeno credo, che la detta raccommandatione comprenda questo bisogno, et quest'atto, et che sia debito, stante la detta absentia; et tanto più essendo fabrica di sua Santità che ricerca, et obliga il servitio di tutti. Et nondimeno se c'interverrà il particolar commandamento di sua Beatitudine l'actione sarà augumentata di questo particolar favore. Io non mancherò di farla, quando Monsignore Governatore me lo dirrà, con ogni possibile solennità. Con che bacio humilmente le mani di Vostra Signoria Illustrissima continuando nel pregare il Signore Iddio per sua prosperità e salute.

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