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CARD. FRANCESCO PERETTI MONTALTO

lnvolatosi disperamente dalla casa paterna, se ne andò a viaggiare; e per non sentirsi mai più parlare né di nozze, né di matrimonio, volle ad ogni conto iniziarsi negli Ordini Sacri; quindi ad istanza del Re Cattolico, fu creato Prete Cardinale del titolo di S. Girolamo degli Schiavoni, e nel 1649 da lnnocenzio X, a nominazione di Filippo IV, Arcivescovo di Monreale in Sicilia, Chiesa che governò con singolare vigilanza e zelo. Nel 1651 diede principio alla visita della sua diocesi, e nell' anno seguente convocò iì sinodo, non tanto per la riforma del Clero, quanto per estirpare gli' abusi radicati nel popolo, che poi, come scrive Michele del Giudice nella serie degli Arcivescovi di Monreale, rimase compito negli ultimi tre giorni di Aprile del 1653 , e venne confermato dalla Sacra Congregazione del Concilio alli 29 di Marzo dell'anno seguente. Consagrò solennemente nel 1649 la sontuosa, e magnifica Chiesa di S. Andrea della Valle in Roma, e lasciò dopo la ſua morte, purché v' intervenisse il beneplacito appostolico una pensione di duemila scudi l'anno, da esigersi per lo spazio di quindici anni, sopra i beneficj da lui posseduti, a fine di ornare di facciata la stessa Chiesa: lo che da Alessandro VII fu benignamente accordato, a condizione però , che non s’ impiegasse il denaro nella fabbrica, ſintantoché fra frutti e capitale, non fosse tutta la somma arrivata al compimento di cinquantamila scudi. Finalmente dopo essere col suo voto concorso all’elezione d’ lnnocenzio X, e di Alessandro Vll , dal tempo passò all'eternità in Roma nel 1655 in età di cinquantacinque anni, e tredici di cardinalato, e rimase sepolto nella Basilica Liberiana nella cappella di Sisto V. Non è da passarsi sotto silenzio, che circa la morte del Cardinale Peretti variano gli scrittori. Il Caferro tra gli altri nel suo libro intitolato Fiori della Storia, afferma, che morì di cinquantotto anni, i Continuatori del Ciacconio nella di lui vita, quantunque stabiliscano, che essa avvenne nell'anno cinquantesimo quinto dell' età del Cardinale, aggiungono però una circostanza, che puo far dubitare della verità di loro opinione, e stabilire più solidamente quella del mentovato Caferro. Scrivono adunque che questo Porporato morì post Sisti obitum, quinto, ſeu octavo supra sexagesimum. Or ognun ſa, che Siſto V finì di vivere nel 1590 se dunque il Cardinale Peretti morì sessantacinque, overo sessantotto anni dopo la morte di quel Pontefice, ne viene per legittima illazione, che morì in età, o di cinquantacinque overo di cinquantotto anni. Essendovi per tanto Scrittori, che senza alcuna ambiguità anno (sic) stabilito, e siſſato il tempo del suo vivere ad anni cinquantotto, pare che a questi si debba prestare maggior fede, che ai Continuatori del Ciacconio, i quali per quantunque abbiano siſſata l’età di cinquantacinque anni; con le parole però da noi riportate, e che immediatamente dopo soggiungono, lasciano la cosa in dubbio, ed affatto indecisa, ed in questa sentenza che noi teniamo come la più vera , averebbe il Peretti goduto sedici anni di cardinalato. Questo Cardinale oltre alle amabilissime parti, che aveva, per cui era universalmente amato, non degenerò punto dalla generosità del Cardinale Montalto seniore.

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* LORENZO CARDELLA, Memorie storiche de’ Cardinali della Santa Romana Chiesa, Tomo VII, Stamperia Pagliarini, Roma 1793, 11 -13

 

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