Matteo Ricci in Cina di Pietra Paola Gavazzeni (video)
- Scritto da uguerra
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In posizione centrale all'interno del campo del Beijing Administrative College è situato un tranquillissimo parco dal lussureggiante fogliame, ricco di torreggianti alberi verdi, bamboo, giardini da fiori e piante di vario tipo. Nel bel mezzo di questo placido scenario emergono 63 lapidi funerarie esposte alle intemperie. Molto spesso delle gazze ladre vi si posano ed indugiano, svolazzando tra le alte pietre. Un muro circonda il piccolo cimitero, e appena dentro il cancello d'ingresso è situata una stele commemorativa che recita così: " il Consiglio di Stato dichiara che il Cimitero di Matteo Ricci a degli altri missionari stranieri rappresenta un cimelio culturale sotto stato di protezione".
Camminando attraverso il parco, spesso i turisti si fermano e chiedono: "Ma chi è Matteo Ricci? Quando sono state innalzate queste lapidi? E perché vengono preservate sotto questo terreno, custodendo esse i corpi di missionari stranieri?".
Gli anni di storia documentati da queste lapidi sono ben 400. Nel 1610, a Pechino, morì il sacerdote gesuita italiano Matteo Ricci. L'imperatore del tempo, Wanli, che raramente si faceva disturbare dagli affari di stato, fece un'eccezione. Approvò la proposta di riservare un pezzo di terra per la sepoltura di Matteo Ricci a Tenggong Zhalan. Il luogo era situato al di là delle mura della città di Pechino, un chilometro fuori dalla Porta Fuchengmen.
Nei 200 anni di storia della dinastia Ming, è la prima volta che si concede la sepoltura ad uno straniero sotto il suolo di Pechino. Dopo la sepoltura di Matteo Ricci, Tenggong Zhalan è diventato il cimitero dei missionari stranieri che sono morti a Pechino. Così questo piccolo fazzoletto di terra è diventato famoso.
Tenggong Zhalan ha superato le tempeste degli anni, attraversando periodi di onore e periodi di disgrazia. Spesso ha anche suscitato critiche e riflessioni. Dopo 400 anni di travaglio, ora il cimitero gode di una grande serenità, immerso in quel pacifico giardino che lo circonda. Oggi è arrivato il momento in cui si può gettare uno sguardo nel passato con una certa consapevolezza, conoscenza e riconoscenza.
Chi era Matteo Ricci? Questo pioniere della fede Cristiana spianò la strada per tutti i missionari stranieri che sarebbero partiti per la Cina dopo di lui. I suoi sforzi di condivisione delle conoscenza fecero da ponte tra le due grandi civiltà.
Durante il periodo compreso tra il tardo 1600 e i primi decenni del 1700, Ricci e gli altri missionari si adoperarono costantemente per introdurre la cultura e la conoscenza occidentali in Cina e, viceversa, la cultura e la conoscenza cinesi in Occidente. Si diede vita ad uno scambio culturale che coinvolse tutte le dimensioni, con la scienza e le invenzioni occidentali pronte ad espandersi in Oriente.Nello stesso tempo, anche la cultura e la saggezza orientali potevano espandersi nelle terre del lontano Ovest. Si sviluppò così una mutua relazione di apprendimento e di apprezzamento.
La conoscenza occidentale ebbe un impatto decisivo sullo sviluppo delle scienze cinesi: astronomia, matematica, geografia, topografia, meteorologia, conservazione dell'acqua, meccanica, fisica, ottica, architettura, chimica ed ingegneria militare. Ancora, furono approfondite l'arte della fabbricazione della carta, stampa, scienze umane, farmaceutica occidentale, zoologia, botanica ed enologia. Si scoprirono pittura ad olio, scultura, strumenti musicali, tecniche musicali e la musica stessa. Si diventò esperti anche di giardinaggio, lavorazione del vetro, smalto e persino tabacco. Riguardo lo studio dell'essere umano, vennero analizzate etica, filosofia, linguistica, psicologia e logica. Queste discipline occidentali erano del tutto nuove per gli studenti cinesi. L'introduzione della conoscenza occidentale in Cina - e viceversa - ha iniziato gli Europei ad un grande sentimento di riconoscenza nei confronti dei vicini dell'Est. Essa da una parte è diventata la sorgente della Sinologia, dall'altra si è incuneata nella corrente dell'Illuminismo europeo.
Proprio come le api, mentre sono in cerca di cibo, sviluppano il polline senza volerlo, così l'erudito Matteo Ricci e gli altri missionari stranieri hanno portato la cultura occidentale, la scienza e la conoscenza nel mondo della Cina. Il loro obiettivo era quello di condividere la loro fede in Dio e la religione cattolica, ma diedero molto di più. Come risultato, il loro contributo storico dovrebbe essere riconosciuto in modo oggettivo e preciso.
Mr. Li Ruihuan, ex presidente del Comitato Nazionale dellaConferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese,
ha detto: "MatteoRicci e gli altri missionari stranieri hanno portato in Cina la conoscenza di astronomia, matematica e geologia, le quali hanno saputo infondere nuova vita nella nostra cultura cinese". Il presidente Hu Jintao ha parlato molto di Adam Schall von Bell durante la sua visita in Germania nel 2005: "nel 1622 Adam Schall von Bell è arrivato da Colonia in Cina, dove vissuto per 43 anni. Ha contribuito in modo significativo alla realizzazione del nuovo calendario in Cina partecipando alla riforma del calendario nella tarda dinastia Ming, e compilando il Chongzhen Lishu nei primi anni di quella Qing". I leader cinesi riconoscono i contributi e le realizzazioni di questi primi missionari.
L'iscrizione sul rilievo circolare nella Century Hall presso il China Millennium Monument, descrive Matteo Ricci come una delle persone che hanno contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo della civiltà cinese. E' giusto dire che Matteo Ricci rappresenta un precedente per i paesi e le culture che sono in cerca di una convivenza pacifica, di una parità di trattamento, di uno scambio reciproco, di rispetto e di comunicazione con le altre nazioni.
Prefazione a "History Recorded by the Stones - The 400 Year Story ofthe Cemetery of Matteo Ricci and Other Foreign Missionaries" (Beijing Administrative College edizione)
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www.bac.gov.cn/webnew/swdx/2en/about/index.aspx?NodeID=27