Valacchia
1586, 23 giugno Sisto invia un breve a Stefano Bathory affichè perori, presso il giovane nipote Sigismodo che governava in Transilvania, per la liberazione di Pietro II Cercel voivoda (principe) di Valacchia. Costui regnava in Valacchia (già nel 1582 grazie all’aiuto di Gregorio XIII, che con l’intervento dell’ambasciatore francese presso il sultano turco Amurat III(1574-1595), riesce a riavere il regno del Padre Minhea II Turcitul), ma inviso al Basa (pascià) di Buda viene messo in cattiva luce presso il sultano e quindi è costretto a rifuggiarsi in Transilvania dove viene imprigionato per oltre un anno. Dalla sua prigione riesce ad inviare lettere al Papa seguite da un’ambasceria di nobili valacchi.
Poco prima della morte del Bathory (dicembre 1586) viene liberato e fa ritorno in Valacchia dove si distingue per le sue attività, tanto che Sisto gli invia un breve di encomio.