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FABIO BIONDI - VARI

Doc. n. 63 - Il Patriarca di Gerusalemme da Roma, il 17 gennaio 1590 a Pompeo Floriani a Montalto. AF, I, f. 50a,r

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E vero ch'io ho saputo la caduta della volta del purgo, et dell'altra, ch'é stata buttata da Mastri, et non è dubio che la causa bisogna che sia stata, che le muraglie erano ancor fresche, aiutata poi delle pioggie, non è maraviglia se non si sono sostenute, pero bisognerà al tempo buono rimediarlo et proveder di modo che le cose siano stabili et sicure, et non son mancati di quelli, che sono entrati in pensiero che siano state aiutate da maligni che volevano il purgo nella Città et non nel fiume, ma questo lo sa Idio.

Quanto alli fondamenti delle mura laterali del Domo è vero ch'io ho persuaso che si facessero, muovendomi a questo, perche Nostro Signore sapesse almanco ch'il Domo era fondato, acciò cognoscesse che s'è fatta qualche cosa, et poi non è dubbio, che riposandosi tutti i fondamenti in un tempo unitamente, si potrà lavorar sopra molto più sicuramente che se fossero fatti parte questa estate passata et parte l'altra che verrà, et di questo parer sono anco alcuni di questi architetti con i quali ne ho parlato, et so molto bene che se si fossero collegati quei fondamenti secondo che si veniva alzando la muraglia dal basso, che saria stato meglio, ma non si potendo far questo in un tempo per la stagione dell'inverno, che è sopraggiunta, credo sia stato manco male l'haver anco fondata quella parte la quale mi dice Mons. Arrigoni ch'é collegata con i pilastri della Chiesa. Però attenda Vostra Signoria con ogni diligenza a proveder che il resto camini bene che dovemo sperar che Idio accompagnarà l'opera, poiché si fa a gloria sua, e melli raccomando di cuore.

Fabio Patriarca di Gerusalemme

Doc. n. 60 -Il Patriarca di Gerusalemme da Roma, il 26 agosto 1589, a Pompeo Floriani a Macerata. AF, I, f. 49b,r

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Ho scritto una altra mia a Vostra Signoria pregandola a ritornare a Montalto d'onde havevo inteso, che s'era partita, et che perciò quelle fabriche ne stavano a dietro, facendovisi poco, anzi nessun profitto. Hora le scrivo la seconda, pregandola del medesimo, et tanto più quanto che la Signora Eccellentissima havendo saputo per alcune lettere scrittele da Montalto, che la fabrica del suo palazzo non va inanzi per questo, che Vostra Signoria non ce assiste, se n'è lamentata meco grandemente concludendo, che, se Vostra Signoria persevera di starsene così lontano, et pigliarsene così poca cura, non si farà mai cosa di buono, poiché Mastro Pietro non solo non ha mai accresciuto, et non accresce li muratori, ma che più presto gli se ne partono ogni di et oltre di questo, che non è manco bene, che Monsignore il Governatore stia tutto il giorno a rompersi la testa con questo et con quell'altro muratore dove Vostra Signoria potria supplire con la presenza sua et intendendolo Nostro Signore io son certo, che Sua Santità ne riceverà grandissimo disgusto, et che da ciò lei non ne guadagnarà niente. Imperò non manchi di gratie di ritornar subito, perché induggiando più, io non posso se non temere che le venga qualche schiamazzo et me lo raccomando di cuore.

Fabio Patriarca di Gerusalemme

Doc. n. 56 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il primo luglio 1589 al Card. Montalto. ASV, SS. Francia, 25, f. 334r-v

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Questa mia indispositione più ostinata, che grave, sentendone io poco o nissuno travaglio, non mi lascia ancor ripigliar le forze. Et li medici non solo mi consigliano, ma mi sforzano a mutare aria. Et per questo disegno piacendo a Dio, fra due giorni levarmi di qui, et andare a San Lupidio, luogo a mezza strada di Loreto, dove penso fermarmi quattro, o cinque giorni, o quanto vederò che bisogni. Et starò nel Palazzo del signor Domenico senza dar molestia, o riceverla da alcuno. Et di la poi seguirò il mio viaggio di Loreto. Io lascio le cose di queste fabriche talmente regolate, che spero si farà tuttavia meglior progresso, et non si spenderà il denaro inutilmente essendo Monsignore Arrigoni molto bene animato ad haverne cura.

Li operaij son mancati assai per rispetto del raccolto, et per questo è stato necessario di tollerare, che vadano a farlo. Però a mezzo Agosto tornaranno in gran quantità, et si seguirà il lavoro. Et in tanto si rinforzaranno li muratori al Domo, et al Palazzo, perche cominciamo ad haver delle materie, et medesimamente li denari s'impiegaranno in tanto in far buone provisioni di legnami, mattoni, calcine, et altre cose necessarie.

Nella venuta mia a Roma darò poi particolar conto delle cose in che termine si trovano. Et in tanto se parerà a Vostra Signoria Illustrissima ne potrà dire una parola a Nostro Signore al quale, et a Vostra Signoria Illustrissima prego ogni felicità di vita, et le bacio humilissimamente le mani.

Fabio Patriarca di Gerusalemme

Doc. n. 55 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 10 giugno 1589 al Card. Montalto. ASV, SS. Francia, 25, f. 322 r

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Scrivo per non lasciar questo ordinario senza mie lettere a Vostra Signoria Illustrissima ma non ho da dirle altro, se non che di qua continuano tuttavia le pioggie, che ne danno impedimento grandissimo, ma non si può far'altro.

Questa settimana, che viene aspetto questo Governatore di ritorno, et al principio dell'altra al più lungo io mi metterò in viaggio, che non ne vedo l'hora. Et humilissimamente le bacio le mani pregandole ogni maggior felicità.

Fabio Patriarca di Gerusalemme

Doc. n. 54 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 6 giugno 1589 al Card. Montalto ASV, SS. Francia, 25, f. 321r

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Monsignore il Vescovo di Ivrea, per il qual Vostra Signoria Illustrissima ottenne da Nostro Signore l'anno passato la proroga d'uno anno di venire ad Limina Apostolorum, hora mi torna a scrivere, che io voglia suplicarla ad impetrargli gratia della dilatione fino a settembre prossimo, essendo impedito, secondo che egli dice, per la fabrica di quella sua Chiesa, ma li credo, che sia più questo, che voglia aspettare il raccolto per far denari, che non deve essere troppo ben finito. Imperò supplico Vostra Signoria Illustrissima favorirlo in questo suo desiderio. L'incluse lettere credo che siano sue, et facilmente la deve supplicare del medesimo. Et con questo le bacio Humilissimamente le mani, et le prego da Dio ogni maggior contento.

Fabio Patriarca di Gerusalemme

Doc. n. 53 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 6 giugno 1589 al Card. Montalto. ASV, SS. Francia, 25, f. 320r-v

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Venne l'ordine di Vostra Signoria Illustrissima che questa zecca continuasse di battere secondo il solito, et è stata gratia accettatissima a questa Città, utile a queste fabriche, et di molto aiuto a questo zecchiero, che merita per molti rispetti, ma particolarmente per la cura che si piglia di questi pagamenti, che veramente senza lui si stenteria molto. Et questa matina s'è tornato a batterre.

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Doc. n. 53 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 6 giugno 1589 al Card. Montalto. ASV, SS. Francia, 25, f. 320r-v

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Venne l'ordine di Vostra Signoria Illustrissima che questa zecca continuasse di battere secondo il solito, et è stata gratia accettatissima a questa Città, utile a queste fabriche, et di molto aiuto a questo zecchiero, che merita per molti rispetti, ma particolarmente per la cura che si piglia di questi pagamenti, che veramente senza lui si stenteria molto. Et questa matina s'è tornato a batterre. Qui habbiano tempi cattivissimi, et doppo ch'io vi sono non credo si resta di tirare inanzi i lavori et si attende a far preparamenti di legno per le fornaci, et l'ho incapanato tutto non solo questi di Montalto, ma anco delli Paesi vicine, è vero che questa mala ragione non solo impedisce a questi [...] il lavorare et spianare ma gli ha fatto di molto danno avendogli mandato a male di molto lavoro, ch'era apparecchiato.

Si fan condurre delle fascine per li bastioni a quali si attende quando si può per il tempo. È già fondata la faccia della chiesa del Domo, et si va cavando il resto de fondamenti. Al palazzo non si può usare la diligenza, che io vorrei, per mancamento de mattoni essendosi già messi in opera tutti quelli, che si sono potuto havere in questi contorni, et si è anco tolto sì presto. Però s'il tempo si accomodarà n'havremo presto, et allora si [...] l'opere, et nella fabrica del Domo ci servimo adesso delle ruine delle chiese, et della pietra del monte, alquale anco tuttavia si attende.

S'è dato ordine di far segare buona quantità di tavole et di travetti che hormai ce ne sarà molto bisogno per l'armature et per li ponti de muratori.

Monsignore Governatore è partito et con un mal tempo, et spero, che fra dieci giorni sarà di ritorno, et tornato lui, io me ne inviarò piacendo a Dio, perché non ci essendo lui non é bene, che io parta, che altramente si stentaria in questa stagione d'haver opere et bestie da condur le materie. Et non havendo per hora, che altro dire a Vostra Signoria Illustrissima con ogni maggiore humiltà le bacio le mani.

Fabio Patriarca di Gerusalemme

Doc. n. 52 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 3 giugno 1589, al Card. Montalto. ASV, SS. Francia, 25, f. 319r

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Per questo ordinario non ho che dire altro a Vostra Signoria Illustrissima se non che ho ricevuto il mandato delli cinquecento scudi la settimana, coquali si potranno tirare inanzi queste fabriche con qualche progresso, et adesso si attende gagliardamente a far munitione di legno per le fornaci, per haver buona quantità di mattoni et calcine, ch'é la maggior difficoltà che s'habbia qui.

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Doc. n. 52 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 3 giugno 1589, al Card. Montalto. ASV, SS. Francia, 25, f. 319r

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Per questo ordinario non ho che dire altro a Vostra Signoria Illustrissima se non che ho ricevuto il mandato delli cinquecento scudi la settimana, coquali si potranno tirare inanzi queste fabriche con qualche progresso, et adesso si attende gagliardamente a far munitione di legno per le fornaci, per haver buona quantità di mattoni et calcine, ch'é la maggior difficoltà che s'habbia qui.

Il Signor Antonio Porto, mi scrive, che Nostro Signore s'è alterato molto perché havendo io scritto per un capomastro da Roma, habbia poi capitulato con un altro di qui. Questo l'ho fatto per dar tanto più presto principio a questa chiesa, ma non s'è però escluso il capomastro di Roma, il quale potrà entrare o in compagnia di questo, o solo se siamo d'accordo, come io sia in Roma, perche questo lo haverà sempre, che ne piacerà, et volendolo ritenere non gli mancare da fare. Mastro Domenico venne qua. Io lo volsi ritenere, ma mi disse, che era venuto solo per vedere il lavoro, che si havea da fare, et tornarsene a Roma per dar ordine alle cose sue, et restassimo in appuntamento, che in Roma concludessimo qualche s'havesse da fare. Et intanto non è se non bene, che non si perda tempo, che questo ch'é qui attende tuttavia a caminare inanzi con i fondamenti, et si mettono in opera di queste materie di chiese ruinate, che altro non havemo se non dei sassi vivi di questo monte. Questa settimana, che viene, il Governatore darà una volta ad Arimino per fare le nozze della Figlia, et subito tornato io darò una scorsa a Loreto, et di là me ne tornerò a servir Vostra Signoria Illustrissima che altro più non desedero, et in tanto la supplico a continuarmi la grazia sua nella quale humilissimamente mi raccomando et le bacio con ogni riverenza le mani.

Fabio Patriarca di Gerusalemme

Doc. n. 51 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 31 maggio 1589 al Card. Montalto. ASV, SS. Francia, 25, f. 313r

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Hoggi la saetta ha dato nel Campanile del Domo di questa Città, dove ha fatto poco danno, ma ha ammazzato un Canonico, che stava in una casa vicina, chiamato Don Virgilio Moro, per la morte del quale vaca una Parochiale sotto titolo de Santa Maria dell'Isola di valore di venticinque scudi in circa.

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Doc. n. 51 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 31 maggio 1589 al Card. Montalto. ASV, SS. Francia, 25, f. 313r

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Hoggi la saetta ha dato nel Campanile del Domo di questa Città, dove ha fatto poco danno, ma ha ammazzato un Canonico, che stava in una casa vicina, chiamato Don Virgilio Moro, per la morte del quale vaca una Parochiale sotto titolo de Santa Maria dell'Isola di valore di venticinque scudi in circa. Questa cura non ha chiesa, che secondo si dice era nella piazza di questa Città, et fu buttata per terra, et trasferita in uno altare della Chiesa Maggiore. Questo capitolo desideraria che Nostro Signore gli facesse gratia d'unirglila, che se bene è cosa di poca importanza, gli sarebbe nondimeno di qualche sollevamento per le spese, che gli convien fare nella Chiesa. Supplica con ogni humiltà Vostra Signoria Illustrissima a favorir questo suo desiderio con la Sua Santità di Nostro Signore che farà cosa grata al Vescovo et a tutta la Città, che in ogni modo un prete non si potria vivere. Et io lo riceverò in particolare gratia da Vostra Signoria Illustrissima alla quale bacio humilissimamente le mani.

Fabio Patriarca di Gerusalemme

Fabio Biondi Patriarca di Gerusalemme

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