Martedì, 19 Marzo 2024

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Roma Felix

ALLE ACQUE FELICI CONDOTTE IN ROMA DA S. S. SISTO V.

  • Scritto da uguerra
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foto di g.vagnarelliTanto più di tua grazia a me comparti,
Quanto ho men di valore e di possanza.

Te, Sisto, io canto, e te chiamo io cantando,
Non Musa, o Febo, alle mie nove rime.

 

     Siamo nella primavera del 1588. Tasso è libero da quasi due anni, ma ancora non ha trovato la pace sperata: al contrario, ha lasciato Mantova e ha vagabondato come al solito per l’Italia, per poi fermarsi a Roma, nel palazzo dell’amico Scipione Gonzaga. Infine, il poeta è riuscito a ottenere una specie di passaporto per tornare a Napoli: ci era già stato nel 1577, quando era fuggito da Ferrara, ma allora aveva viaggiato in incognito, travestito da pastore, perché il bando con cui lui e suo padre Bernardo erano stati espulsi dal regno di Napoli non era mai stato revocato. Ora, invece, Tasso può finalmente rivedere con agio i luoghi in cui è cresciuto, e si commuove alla vista del mare e del cielo di Napoli. La lettera è indirizzata nientemeno che a papa Sisto V, che Tasso avrebbe incontrato l’anno successivo, nel 1589, una volta tornato a Roma (e al quale, come si augura in queste righe, avrebbe baciato i piedi). La prosa di Tasso è fluida, elegante, ma il tono della lettera è malinconico; si tratta infatti, ancora una volta, di una richiesta di aiuto e di protezione. Continua a leggere >>

 

TORQUATO TASSO, ALLE ACQUE FELICI CONDOTTE IN ROMA

  • Scritto da uguerra
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foto di g.vagnarelli

I

Acque, che per camin chiuso e profondo,
E per vie prima ascose il pié movete,
Poi nell'aperte dall' oscuro fondo,
Quasi a mirare il Sol, vaghe sorgete;
Appresso la città, che vinse il mondo,
Ove il cipresso adegua ornai la mete,
Qual maraviglia uscir di loco angusto,
E veder lei, come la vide Augusto?

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OSPIZIO DEI POVERI

  • Scritto da uguerra
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ospizio poveri EPT RomaLa fondazione di Ponte Sisto risale al 29 aprile 1473, allorchè Sisto IV fece inserire nelle fodamenta una  pietra quadrata riportante la scritta:

Xistus quartus pontifex maximus fecit fieri su anno domini 1473; dietro questa pietra furono inserite delle medaglie d'oro con l'effigie del papa.

1587 Dopo aver preso atto della piaga sociale della povertà che imperversava in Roma, con un altissimo numero di mendicanti, Sisto, acquistate diverse case presso ponte Sisto le fa ristrutturare da Domenico Fontana fondando così un ospizio che poteva ospitare fino a duemila persone. Per questa impresa vengono spesi 30.000 scudi. La struttura ospiterà bisognosi di ambo i sessi offrendo  loro oltre  all'alloggio anche il vitto e il vestiario e la possibilità di imparare mestieri. Onde evitare che i pellegrini senza mezzi possano mendicare per sopravvivere, anche essi vengono ospitati. Per cui all'interno dell' ospizio vengono costruiti oratori, dormitori, cucine, refettori, orti e spezierie.

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